Una coppia di uccellini Tittibha, in riva al mare, cercava il posto più adatto per costruire il proprio nido per deporre le uova. La femmina Propose uno scoglio, sperando di decidere il luogo una volta per tutte e poter finalmente deporre le uova, ma li maschio, agitando le alucce, voleva costruire il nido in riva al mare, sulla sabbia morbida.
La femmina era dubbiosa; aveva paura che con la luna piena la marea potesse salire così tanto da portar via le uova. Il maschio, tuttavia, non ne voleva sapere di cambiare idea; avrebbe protetto lui le uova contro il mare. Davanti ai dubbi della consorte l’uccellino gonfiò il petto e zampettò per mostrare la propria forza e il proprio coraggio.
Alla fine la femmina dovette cedere e i due Tittibha fecero il nido nella sabbia, dove finalmente poté deporre le uova. Mentre covava, la femmina vide avanzare la marea, impotente. Il cuore le batteva sempre più forte nel petto mentre il mare montava. Il maschio si avvicinò alla riva, spiegò le ali, drizzò la testa e fece la voce grossa: FERMATI! Intimò al mare.
Ma il mare non gli diede ascolto e travolse il nido con le uova mentre i due uccellini volavano via. La disperazione prese i due Tittibha. Il maschio volò in lungo e in largo alla ricerca di aiuto, quando trovò Garuda, il re di tutti i volatili e il veicolo di Vishnu. Garuda accettò di aiutare gli uccellini e si rivolse direttamente a Vishnu, mentre attorno a loro si formava uno stormo sempre più nutrito di uccellini di tutte le razze: cigni, corvi, gru, aironi, pavoni, piccioni.
Vishnu, che conosceva molto bene il mare, essendo il suo giaciglio, intercesse per i disperati uccellini. Proprio quando tutto sembrava ormai perduto, all’orizzonte i due Tittibha videro arrivare un’onda gigantesca, come non se ne erano mai viste. Stava avanzando lentamente a riva. Sulla cresta, in equilibrio, c’erano le uova, sane e salve. L’onda le adagiò con dolcezza sulla riva e, con la stessa lentezza con la quale si era presentata, se ne andò.