Veda, Upanishad e Purana

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I Veda, i Purana e le Upanishad vengono spesso citati insieme, ma appartengono a periodi storici differenti.

I Veda, 4 in tutto, sono i testi scritti più antichi e risalgono a circa 4000 anni fa, ma è lecito pensare che siano stati composti ben prima e tramandati oralmente, per essere poi trascritti “solo” 4000 anni fa.  Contengono la conoscenza del cosmo e dell’universo, così come rivelata dal Signore Supremo agli antichi saggi durante la meditazione, nel Satya Yuga, l’età nella quale l’uomo era in totale armonia con la natura e i 5 elementi erano in completo equilibrio. Il potere della parola raggiunse, in questa epoca, il suo massimo: ciò che veniva espresso con intenzione diventava realtà. Proprio per questa armonia di fondo, in questa epoca non c’era ragione che nascessero avatar. Gli dei della tradizione vedica rappresentano le forze della natura: Agni (fuoco), Vayu (vento), Surya (sole), Varuna (acqua e oceano celeste) e Indra (fulmine). I Veda contengono inni e mantra e la conoscenza in essi contenuta è ritenuta oggettiva.

Le Upanishad, che risalgono a 3000 anni fa circa e sono più di 200, tecnicamente significano “siediti e parlami” e comprendono una domanda su un soggetto nell’ambito dell’atma, l’anima, la coscienza, l’essenza. Si tratta di spiegazioni e approfondimenti dei misteri dei Veda raccolti in seguito a discussioni e scambi di opinioni tra rishi, re, bambini, uomini e donne, mariti e mogli nello sforzo di svelare i segreti dei Veda.

I Purana e i poemi epici (come Mahabharata e Ramayana) risalgono a 2000 anni fa circa ed esprimono le idee e i concetti attraverso le storie. Sono 36, 18 principali e 18 minori e contengono storie sui clan originali, i re e le loro vite. Gli dei che compaiono nei Purana sono più complessi e strutturati rispetto a quelli del periodo vedico, come Vishnu, Shiva, Brahma, Durga, Ganesh, Hanuman etc. La conoscenza in essi contenuta è ritenuta soggettiva e filosofica. Durante questo periodo l’uomo cominciò ad allontanarsi dalla Natura, dalla vita semplice e dai pensieri puri ed altruistici facendo nascere la necessità di salvare l’umanità. Per questo Vishnu cominciò a reincarnarsi.

Riferimenti bibliografici: K.V. Singh, Hindu Rites and Rituals – D. Pattanaik, Devlok

Chaitra Navaratri

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Oggi inizia Chaitra Navaratri, il periodo che dura 9 giorni (nava= 9, ratri= notti), durante il quale si festeggia, in India, l’inizio del nuovo anno e dell’estate e la fine dell’inverno. In India Navaratri viene festeggiato 5 volte, ma i due più importanti sono questo e quello di settembre-ottobre (Maha Navaratri= grande Navaratri).

Durante questa festa Maa Durga viene festeggiata nelle sue 9 forme. La leggenda vuole che Sri Ram dovesse combattere contro il demone Ravana per riportare a casa la sua sposa Sita, rapita dal demone. I due cobatterono per 10 giorni (9 notti). Inizialmente, durante la battaglia, Ram, non essendo in grado di combattere contro Ravana, continuò a venerare la Dea Durga con amore e rispetto. La pregava di ricevere la forza necessaria per sconfiggere il demone. Al decimo giorno Ram fu finalmente in grado di sconfiggere Ravana e portare in salvo Sita.

Diwali

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11/11/2015

In questi giorni ricorre la festa di Diwali, la festa delle luci. A seconda del credo, i festeggiamenti possono durare anche 5 giorni ma la notte principale coincide con quella più buia della luna nuova, quest’anno OGGI.

Prima di questa notte le persone preparano le proprie case pulendole, sistemandole e decorandole con luminarie, candele e lampade a olio.

Diwali rappresenta la vittoria della giustizia e l’elevarsi dello spirito sopra al buio, verso la luce, della conoscenza sull’ignoranza, della speranza sulla disperazione. La sua celebrazione si riferisce alla luce della conoscenza superiore che disperde ogni forma di ignoranza, quell’ignoranza che ci nasconde la nostra vera natura. Con questa nuova consapevolezza arriva la compassione, la capacità di sentirsi parte di un UNO, senza divisioni, senza schieramenti. Quando ci sentiamo parte di un uno cominciamo a entrare in RISONANZA con gli altri; come un violino che non venga suonato comincerà a far vibrare le proprie corde accanto a un altro violino che venga suonato, così anche noi abbiamo il superpotere di sintonizzarci con gli altri.

Possiamo usare questo superpotere per condizionare in maniera positiva l’energia degli altri  attraverso le nostre parole, gli sguardi, il sorriso, le azioni.

Buon Diwali

Namaste

Navaratri #2

Ma Lakshmi

Oggi entriamo nel secondo gruppo di tre giorni di Navaratri. Oggi, domani e dopodomani saranno dedicati a Lakshmi, energia dell’abbondanza in tutte le forme che sostengono la vita: cibo, vitalità, soldi. Di solito è rappresentata seduta su un fiore di loto, a sua volta simbolo di umiltà ma anche di regalità. Se ci pensiamo solo un cuore davvero nobile e umile è in grado di veri atti di generosità e abbondanza nei confronti degli altri.

Continua dunque il percorso iniziato con Durga, l’energia che sconfigge l’egoismo, espandendosi nella generosità e nella condivisione.

Quando non siamo fedeli ai nostri valori e al nostro personale senso di integrità, non solo siamo infedeli agli altri, ma mentiamo anche a noi stessi e senza dubbio provochiamo grandi scompigli interiori. Quando invece abbiamo fiducia nell’abbondanza della vita siamo spontaneamente generosi e capaci di praticare il terzo yama, asteya o astensione al furto.
Donna Farhi

Navaratri

Ma Durga

Ieri era il primo giorno di Navaratri, le nove (nava) notti (ratri) di pratiche induiste devozionali dedicate a Shakti nella sua tripla forma. Questo periodo è diviso in tre parti, di tre notti ciascuna, ognuna dedicata a una forma di Shakti. Si tratta di un percorso che si snoda durante la fase di cambiamento autunnale e che ci porta a celebrare l’energia creativa e a realizzare l’abbondanza di amore, bellezza e generosità.
Le notti di ieri, oggi e domani sono dedicate a Ma Durga, risplendente nel suo sari rosso, armata di 10 tipi diversi di armi attraverso le quali risvegliare la coscienza. È in grado di sopraffare tutte le forze negative e di involuzione.
Ma Durga è la forza che sconfigge l’egoismo, il primo grande passo verso un’evoluzione personale completa e totale. Attraverso tale percorso diventa più semplice applicare yama e niyama, in particolare samtosa (santosha), la frugalità.

Tutto quello di cui abbiamo bisogno sta nella soddisfazione del momento presente, anche se è un momento difficile. Questa capacità di contentarsi nasce dal renderci conto che, per quanto sgradevole e difficile possa essere a volte la vita, quando dimoriamo saldi al centro di noi stessi, il nostro sé interiore rimane essenzialmente immutato. Questa presa d’atto ha messo in grado persone che vivevano in prigione e in situazioni atroci di mantenere la propria dignità e il proprio equilibrio e, in questo modo, elevarsi al di sopra della propria condizione.
Donna Farhi

Possiamo provare a dedicare questi tre giorni alla forza della generosità e della condivisione a partire dai piccoli gesti e dalle piccole cose quotidiane. Potremmo scoprire che la bellezza è virale e che da un nostro piccolo gesto ne possono nascere tanti altri.